E’ morto a Roma, all’età di 69 anni, Luigi Di Stefano, perito di parte civile nel processo sulla strage di Ustica per conto dell’ex proprietario dell’Itavia, la compagnia aerea del DC9 precipitato la notte del 27 giugno 1980. Di Stefano ha dedicato un’intera vita alla ricerca della verità sul caso Ustica senza mai arrendersi al “muro di gomma” alzato dalle istituzioni, pubblicando tre libri sulla spinosa questione tecnica, militare e politica legata alla strage: “Ustica, quel maledetto missile” edito da Atlantis nel 1990, ”Il Buco. Scenari di guerra nel cielo di Ustica” uscito per Vallecchi nel 2005, e l’ultimo “Ragione e Tradimento. Strage di Ustica, quaranta anni di verità nascoste” pubblicato da Altaforte edizioni nel  2019. L’interesse suscitato da quest’ultimo saggio nel quarantesimo anniversario della strage ha riportato negli ultimi anni Di Stefano a peregrinare in tutta Italia per presentarlo, oltre ad essere invitato in alcuni programmi televisivi e radiofonici. Qui vi proponiamo una sua intervista dell’anno scorso, fatta da Andrea Bonazza per il programma Libri Belli e Ribelli su RadioBandieraNera https://radiobandieranera.org/libri-belli-ribelli-luigi-di-stefano/

Ma nell’ultimo decennio Luigi di Stefano è stato impegnato anche in un’altro caso di grande rilevanza mediatica; la battaglia in prima linea, insieme al noto reporter Toni Capuozzo, per dimostrare davanti al mondo l’innocenza dei due marò italiani: Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. I due soldati erano stati arrestati in India con l’accusa di aver ucciso due pescatori indiani nel corso di una missione di vigilanza antipirateria. Anche in questo contesto le ricerche di Di Stefano incisero radicalmente sul caso di portata internazionale, consegnando al Tribunale del mare di Amburgo, al Parlamento italiano e alla stampa un dossier che dimostrava che i proiettili esplosi contro i due pescatori indiani fossero in realtà partiti da una nave greca, discolpando di fatto i militari italiani.

Ma tra i tanti casi seguiti da Luigi Di Stefano, seppur amatorialmente, c’è anche la terribile strage del Cermis, dove due aerei da guerra americani, nel 1998, giocando in volo in una manovra fuori programma, tranciarono di netto i cavi della funivia di Cavalese provocando la morte di 20 persone. Proprio nella turistica località trentina, nel corso di una partecipata conferenza sulla strage, Luigi Di Stefano spiegò nei  dettagli l’accaduto in base alle documentazioni in suo possesso e aprì nuove ipotesi di reato da attribuire ai piloti Nato colpevoli ma oggi, addirittura, promossi di grado.

I funerali di Di Stefano si terranno mercoledì 16 giugno alle 11 nella chiesa di Santa Galla a Roma.

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