Bolzano, 5 dicembre – Con decreto 21165 del 30 ottobre 2018, della direttrice della Ripartizione 35 Economia, della Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige, è stato approvato uno dei tanti contributi all’editoria o, per meglio dire, ai mezzi di informazione. In questo caso si tratta di contributi alle emittenti radiotelevisive e ai portali informativi online. Partiamo dai dati. La parte del leone in questo settore la fa Rosengarten Srl, che con Video33 e SDF raggiunge i 229.651,41euro; al secondo posto ovviamente l’Athesia che riceve 178.347,11euro per i tre portali Stol.it, Sportnews, Südtirolnews; la medaglia di bronzo se l’aggiudica l’emittente radiofonica Südtirol1 con 168.393,11euro; poi a seguire una miriade di altre emittenti e altri portali online.
Questi non sono tutti i contributi che ricevono i mezzi di informazione locale, ce ne sono moltissimi altri. Basta sfogliare i decreti delle altre ripartizioni, ad esempio la ripartizione Cultura ha erogato 46.550,00euro alla rivista Kulturelmente della Distel Vereinung con decreto 8097/2018. Poi ci sono tutti i contributi erogati dai singoli comuni per le riviste comunali e le attività informative comunali.
Comunque, senza mai dimenticare che le principali testate giornalistiche ricevono anche dei contributi dallo Stato e, qui in regione ovviamente in questo caso è l’Athesia Druck Srl a padroneggiare. A fonte ministeriale (http://informazioneeditoria.gov.it/it/attivita/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/contributi-erogati-e-agevolazioni-concesse/2016/) nel 2016 ha ricevuto per il Dolomiten 1.601.016,39euro; circa il doppio del Tageszeitung 884.256,77euro.
Sarebbe interessante avere una tabella riassuntiva con tutti i dati nazionali, provinciali e comunali, di tutti i contributi che ricevono le imprese che fanno informazione.
Fare informazione non è come produrre merce qualunque, significa rappresentare la realtà. Renderla più o meno colorata a seconda dei vari tipi di pressioni o interessi. Poi se non bastasse questo, abbiamo anche l’Agenzia di stampa e comunicazione della Giunta Provinciale, che giornalmente impacchetta notizie ad uso e consumo per i media locali, i quali spesso non fanno altro che da megafono. Senza un minimo di giornalismo investigativo o di editoriale opinionistico, il classico copia incolla. Insomma pacchetti di notizie usa e getta.
Ora capite che la pioggia di soldi che cadono sui mass media locali farebbe pensare che senza denaro pubblico l’informazione non sarebbe possibile, ma questo non è assolutamente vero. Noi con La Vedetta d’Italia siamo qui a dimostrarvelo coi fatti. La Vedetta d’Italia non riceve nessun centesimo di contributi pubblici, siamo liberi di scrivere e pubblicare un informazione senza nessun tipo di condizionamento, ma coerente con le nostre idee. Non ci arroghiamo di dire che siamo imparziali e obiettivi, perché nessuno lo è ed è impossibile esserlo, fa parte della natura umana. Noi abbiamo le nostre opinioni e queste sono il nostro biglietto da visita. Per cui diffondete e pubblicizzate La Vedetta d’Italia perché voi lettori siete la nostra forza.
G.L.Cerere