Bolzano, 4 marzo  – L’abolizione dei test di ammissione all’università permette di valorizzare le passioni, la volontà e le naturali propensioni che sono caratteristiche imprescindibili nel successo di ogni lavoro. Gli attuali test sono diventati uno strumento per giustificare la creazione di un poliedrico mondo di corsi paralleli illusori all’accesso di facoltà che rimangono chimere vuoti di entusiasmo. Si ha bisogno di medici, ingegneri, economisti ricchi di passione; se si vuole parlare di selezione, essa avviene nel percorso: il cammino è formativo non l’ostacolo iniziale.

Ma cosa è il numero chiuso all’Università se non un vero regalo con il relativo costo dei test d’ammissione? Quante illusioni vengono infrante nel momento dell’esito? Quanti medici, ingegneri economisti non lo diventeranno perchè nel test hanno chiesto di risolvere in qualche secondo un’equazione di terzo grado che mai verrà poi affrontata nel relativo corso?
Quanti ragazzi vanno all’estero per conseguire la laurea in medicina e poi rimangono lì, incrementando il numero, che aumenta ogni giorno, di abbandoni del nostro Paese?

Da professore io assolutamente non ci sto, facciamo sentire la nostra posizione firmando la petizione a questo link:

https://www.change.org/p/marco-bussetti-no-numero-chiuso-per-l-accesso-all-universit%C3%A0?recruiter=53261370&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_petition&utm_term=d4c086e01c8640c4a223b097652cbaf9&recruited_by_id=e9c60a20-b3e2-0130-e90d-0022196d7dd0&utm_content=fht-14362480-it-it%3Av6&fbclid=IwAR2bYhrzmwm9BMvPyXjUX4AfPMmWF7KBklyJELttV4GjHgNeaL5Xw71yfZo

Prof. Francesco Bragadin

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