Pordenone, 17 dicembre – Grave quanto accaduto ieri a Pordenone, per la proiezione del film “Red Land – Rosso Istria”, al Cinema Zero. Un gruppo di antifascisti ha interrotto con un blitz, che da loro stessi potrebbe essere tranquillamente definito “squadrista”, la proiezione del nuovo film del regista Maximiliano Hernando Bruno.

Da varie settimane la pellicola viene puntualmente contestata, dall’Anpi ai centri sociali, con ogni metodo e sottoposta a un processo oscurantista tanto da venire proiettata solo in poche città italiane in cui vi si trovano cinema coraggiosi.

I motivi dell’incursione della sinistra al cinema friulano è stata spiegata in un volantino colmo di inesattezze storiche, come sempre più frequentemente avviene con la sinistra negazionista. I partigiani slavi del maresciallo Tito ne escono distrutti da questo film che si limita a ricostruire quei tragici fatti storici che insanguinarono le terre giuliano-istriano-dalmate alla fine del secondo conflitto bellico. Uno dei fatti più terribile fu lo stupro di branco e l’infoibamento della giovanissima Norma Cossetto, studentessa istriana che, colpevole di non rinnegare la propria identità italiana, per un intera notte fu oggetto delle peggiori atrocità di un nutrito gruppo di barbari comunisti.

Il gesto compiuto sabato dagli antifascisti a Pordenone è di una gravità che però sembra non interessare ne ai media, né alla magistratura. Siamo davanti all’ennesima azione prepotente di falsificazione della storia. Un vero e proprio negazionismo della stessa sinistra che invoca il carcere per libri o parole pronunciate da chi osa mettere in discussione la “gloriosa storia dei liberatori”. Provate solo a pensare se durante la proiezione di un film su Anna Frank entrasse in sala un gruppo di scalmanati ad urlare ingiurie agli spettatori, lanciando volantini sulla falsità delle stragi tedesche… Tutti in galera e gogna mediatica su ogni canale.
Ma per la sinistra no, lì sono solo casi isolati e ragazzate senza peso.

Come più di una persona presente alla proiezione di Red Land a Pordenone ha detto, la giusta risposta a queste cattiverie anti-italiane sarebbe la proiezione in ogni scuola di Rosso d’Istria. Ma anche qui, se Aspettiamo che a farlo siano i docenti, ci tocca aspettare l’estinzione anagrafica dei sessantottini e non solo.

Andrea Bonazza

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