Bolzano, 17 dicembre – Dal 2001 ad oggi il numero dei cervi in Alto Adige ha raggiunto numeri record. L’Ufficio provincisle Caccia e Pesca ammette come le misure per limitare la presenza di questi animali nei boschi, siano state inefficienti e, come racconta l’ex-sindaco di Bolzano, Luigi Spahnoli, si moltiplicano le lamentele di agricoltori e silvicoltori rispetto al rischio per il rimboschimento.

“Troppi cervi minacciano il bosco – spiega Spagnolli – così abbiamo aumentato il numero di animali cacciabili. Dopo i danni del maltempo i rami a terra sono diventati l’alimento preferito di cervi, cerbiatti e camosci, ma durante l’inverno la neve copre questi vegetali e spinge gli animali a cibarsi dei germogli dei nuovi alberi minacciando i nuovi boschi. Per questo aumenterà la cacciabilità, specie nelle zone colpite da questo vento terribile”.

Contro la delibera si stanno schierando in queste ore anche anche le associazioni animaliste. “La Provincia di Bolzano ha annunciato l’innalzamento del numero di cervi cacciabili sul territorio – ha dichiarato con un post su Facebook il movimento ecologista La Foresta che Avanza – La scusa sarebbe che, specialmente dopo gli ultimi disastri del maltempo, l’elevato numero di cervi possa mettere a rischio i nostri boschi. È chiaro che prima che ai cervi bisognerebbe pensare alle strade, all’inquinamento, agli impianti sciistici, alla cementificazione e a tutte le opere invasive che davvero mettono a rischio la natura. Ma forse – concludono gli ecologisti – la provincia ha più a cuore i cacciatori che le nostre risorse naturali”.

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