La rubrica di PostaCerere
Come sempre, io faccio le mie previsioni ovviamente con largo anticipo. Non voglio che sorga il ben minimo sospetto che le scrivo all’ultimo minuto, cioè quando non si parla più di previsioni, ma di semplici anticipazioni. Ad autunno 2021, teoricamente se ce lo permetteranno, i cittadini di Merano dovrebbero andare a votare per rieleggere il consiglio comunale e la nuova giunta. Dopo l’impasse delle ultime elezioni, dalle quali la principale sconfitta è risultata la SVP i giochi nella città del Passirio si stanno rimescolando come non mai. Facciamo innanzitutto un minimo di chiarezza con un piccolo sunto storico sull’amministrazione politica di Merano. Merano è sempre stata un feudo SVP, sino alle elezioni del 2015 dove Rösch ha vinto per il rotto della cuffia, ma che subito il giorno dopo si è alleato con la SVP. Insomma la SVP dal dopoguerra in poi non è mai stata all’opposizione. Ha governato di volta in volta con partiti eletti dal gruppo linguistico italiano, facendogli fare sempre quello che voleva. C’è da dire che a Merano il gruppo linguistico italiano tendenzialmente non è mai stato di destra, diciamo della destra classica italiana. L’elettorato italiano è stato sempre molto più conservatore e legato indubbiamente anche alla cultura catto-comunista, anche per via della sua immigrazione. Al contrario di Bolzano e altri centri altoatesini Merano ha avuto una forte immigrazione dal trentino, principalmente dall’alta Anaunia, quindi già con una cultura montanara legata all’impero austro-ungarico e fortemente in antitesi alla tradizione trentina legata ai centri urbani del fondovalle. Per cui si può senz’altro dire che un vero e proprio elettorato, ma soprattutto di una cultura politica di destra sociale italiana, non sia mai esistito. La destra meranese si è sempre espressa in liste civiche o in quelle pseudo aggregazioni politiche liberal conservatrici derivanti dal carattere mercantile della città. Le elezioni del settembre 2020, come tutte le altre hanno rispecchiato questa caratteristica, la differenza l’hanno semplicemente fatta le alleanze. Non per merito delle alleanze del gruppo linguistico italiano, che anche questa volta si è presentato con decine di liste, ma per demerito della SVP che non era riuscita nell’opera di dissuasione alle altre liste targate System Südtirol. Ora la nuova coordinatrice della SVP meranese Katharina Zeller, sta cercando di riordinare tutti i pezzi del mosaico per non incorrere nuovamente nelle precedenti figuracce. Il mercato delle candidature e delle promesse inizia proprio adesso, sempre circa sei mesi prima delle elezioni, questa è una regola generale che i partiti italiani non hanno ancora imparato perché iniziano a muoversi solo qualche settimana prima. Inoltre c’è anche da complimentarsi con i figli di…, perché sembra anche che ci stia riuscendo con successo soprattutto nella parte economica liberal del mondo tedesco. Fare quadrato nel momento cruciale è un aspetto che il gruppo linguistico italiano mosso più da logiche personali, non è mai riuscito a fare, al contrario del System Südtirol. Se poi si aggiunge che con la crisi del turismo la città di Merano si appresterà a ricevere una valanga di ristori provinciali, e facendo due calcoli i ristori provinciali significano soldoni veri, non come quelli nazionali, si capisce che la SVP a Merano tornerà ad essere un partito vincente. Il resto sarà la solita frammentazione fatta di partiti e civiche che non potranno mai entrare nel giro di quelli che contano. Rimarranno ancora una volta fuori dalle vere stanze dei bottoni e si recrimineranno uno con l’altro per la reciproca mancanza di coraggio, insomma il solito teatrino. Attenzione questa non è una cosa che io auspico, questo lo vedo semplicemente nell’agire dei politici meranesi e italiani, come succede troppo spesso distaccati dall’interesse nazionale. “Se qualcuno può contestarmi e dimostrare che le mie opinioni o le mie azioni non sono rette, sarò felice di mutare atteggiamento. Perché io cerco la verità, che non ha mai fatto danno a nessuno; mentre infligge un danno a sé stesso chi persiste nel proprio inganno e nella propria ignoranza”. (Marco Aurelio Antonino)
G.L. Cerere