Bolzano, 10 maggio 2019 – Tre giorni di ban su Facebook per il consigliere provinciale del partito “Die Freiheitlichen” Ulli Mair. A renderlo noto è la diretta interessata.

Il social network di Mark Zuckerberg, sempre più al centro delle critiche negli ultimi tempi perché non rispetta il diritto di pensiero ed espressione degli utenti, ha così bannato Mair per un post relativo allo stupro ai danni di una 15enne avvenuto nei giorni scorsi lungo le passeggiate di Bolzano nei pressi di ponte giallo.

Mair scriveva: “Capisco che i giornalisti hanno un’interesse a conoscere o sapere i dettagli dello stupro e tuttavia mi chiedo perché continuare a ‘stuprare’ la ragazza con dove, come, quando ecc… e non avere mai il coraggio di pronunciare la parola stupratori negri? Mi auguro che appena la Polizia di Stato riuscirà ad individuarli ci sia la stessa conferenza stampa con altrettanta dovizia di particolari sulla origine di queste merde e sulla ricchezza culturale che insieme a tanti altri loro amici stanno portando a casa nostra”.

Ulli Mair bloccata su Facebook dunque, ma libera di esprimersi attraverso il sito web di partito all’interno del quale rincara la dose chiedendo pene detentive severe e più rigore nel trattare con stupratori e molestatori sessuali con la loro conseguente esclusione da ogni forma e tipo di aiuto sociale.

“Una condanna a vita deve essere il minimo delle richieste – scrive Mair – tali atti hanno un grave impatto sulle vittime e sono irreparabili. Pertanto, è necessario pensare a misure legali volte a fornire a tali autori sanzioni per tutta la vita”.

Stoccata di Mair anche sulla gestione politica locale del problema negli ultimi anni: “Per troppo tempo, il problema generale della sicurezza a Bolzano è stato nascosto dalla politica responsabile del buonismo sinistro-verde. Il fatto che molte donne e ragazze siano limitate nella loro libertà di movimento a causa di “aree vietate” nel capoluogo è stato deliberatamente ignorato. Solleva seriamente la domanda su quanto ancora deve accadere prima che a Bolzano finalmente si faccia qualcosa per reprimere tali atti e vengano puniti i criminali. Finché questa situazione di insicurezza continua, le vittime seguiteranno ad essere ridicolizzate mentre gli autori protetti”.

“E’ fondamentale rivedere le leggi prevedendo pene più severe così da consentire anche l’immediata espulsione dei trasgressori stranieri. La tolleranza di tali abusi infatti, non porta altro che ad un peggioramento della situazione già critica. Solo un giro di vite coerente è nell’interesse dei cittadini e di tutti coloro che integrano e rispettano i diritti e le leggi”, conclude Ulli Mair.

 

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