Bolzano, 4 febbraio  – Erano partiti in 62mila per la Russia più di 75 anni fa, quando l’Italia fascista partecipò all’invasione dell’Unione Sovietica al fianco dell’esercito del Terzo Reich, nel corso dell’Operazione Barbarossa volta a fermare l’espansione comunista in Europa. Oggi i corpi di dodici soldati italiani del CSIR, Corpo di Spedizione Italiano in Russia, uccisi dalla prigionia bolscevica nel 1941, torneranno finalmente in Italia.

A scoprire le ossa dei soldati grigioverdi in Russia è stata una squadra di appassionati di storia militare, che per due estati hanno scavato senza sosta scoprendo una fossa comune a Shikovo, a 800 Km da Mosca. L’Italia oggi si prepara a riabbracciare nelle note del ‘Silenzio’ le spoglie dei nostri connazionali tornati in Patria, che saranno inumate il prossimo 2 marzo nel santuario di Cargnacco, nel comune di Pozzuolo del Friuli.

Andrea Bonazza

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